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lunedì 25 agosto 2014

Il picco del chilometraggio e i ritorni decrescenti della tecnologia

DaResource crisis”. Traduzione di MR


Questo grafico, da “economonitor”, è molto interessante perché contiene informazioni rilevanti. (Tuttavia, c'è da notare un dettaglio: il titolo del grafico. “Miglia Guidate” è un pochino fuorviante; dovrebbe essere “chilometraggio”, come dice chiaramente il testo del post). Il rapporto del chilometraggio agli stipendi orari è un parametro che vale la pena di esaminare perché ci dice molto sull'efficienza “sistemica” del trasporto su gomma. Che tipo di efficienza ci possiamo realmente permettere?

Ora, il grafico mostra un chiaro “picco del chilometraggio” che è avvenuto intorno al 2000, quando l'America si poteva permettere il più alto chilometraggio della storia dalle sue automobili. Si è trattato di un picco di efficienza del sistema di trasporto su gomma. Ma poi questa efficienza è diminuita. Come possiamo spiegarlo?

I dati del grafico dipendono da tre fattori: 1) il costo della benzina, 2) lo stipendio orario medio e 3) il chilometraggio medio delle auto. Vediamo prima il comportamento dei prezzi del petrolio, che a loro volta determinano i prezzi della benzina.



Vedete come il prezzi del petrolio hanno avuto due picchi durante gli ultimi 50 anni, con il primo e il secondo (ancora in corso) shock petrolifero. Sorprendentemente, dopo l'inizio della prima crisi petrolifera, il chilometraggio per ora lavorata è aumentato, nonostante i netti aumenti del prezzo. Ma è avvenuto l'opposto con la seconda crisi petrolifera, il chilometraggio per ora lavorata è diminuito rapidamente. Qualcosa deve aver compensato l'aumento del prezzo durante la prima crisi, ma ciò non sta accadendo durante la seconda. Perché?

Degli altri due parametri coinvolti nella curva del chilometraggio, la paga oraria gioca solo un ruolo secondario. I termini reali, gli stipendi sono rimasti più o meno costanti negli Stati Uniti dai primi anni 70, come potete vedere in questo grafico (fonte: income inequality).



La cosa che è cambiata molto in questo periodo è la tecnologia delle auto. Il primo shock petrolifero negli anni 70 è stato, di fatto, uno shock. La gente ha reagito cercando attivamente soluzioni tecnologiche che aumentavano il chilometraggio delle loro auto. E queste soluzioni erano facili da trovare: semplicemente ridurre la dimensione e il peso dei mostri bevitori di benzina degli anni 60 ha fatto il lavoro. Guardate questi dati (fonte):


Vedete quanto rapidamente sia aumentato il chilometraggio negli anni 70 – è quasi raddoppiato in meno di 10 anni! E potete vedere quanto rapidamente la gente ha dimenticato il problema del petrolio una volta che i prezzi sono crollati nella seconda parte degli anni 80. Il grafico mostra anche che, con la seconda crisi petrolifera, il chilometraggio ha ricominciato ad aumentare, ma in assoluto non rapidamente come negli anni 70. C'è una ragione: è difficile ottimizzare qualcosa che è già stato ottimizzato. Questo lo chiamiamo “ritorni decrescenti del progresso tecnologico”.

Alla fine, sembra che il “picco del chilometraggio” dei tardi anni 90 sia quello vero. In futuro, la combinazione di fattori che portano al "picco del chilometraggio" non tornerà più. L'esaurimento del petrolio è destinato a rendere il petrolio sempre meno accessibile, anche se le oscillazioni di mercato potrebbero nascondere questo fenomeno. E' improbabile che gli stipendi crescano in termini reali, dopo essere stati statici negli ultimi 40 anni. E i miracoli tecnologici sono improbabili. Anche la Toyota Prius, meraviglia tecnologica dei nostri tempi, ci può solo riportare dove eravamo 15 anni fa in termini di chilometraggio per ora lavorata. Finché rimaniamo all'interno del paradigma del “veicolo stradale alimentato da un motore a combustione”, abbiamo raggiunto il limite di quello che possiamo fare.

Il risultato della ridotta efficienza complessiva dei trasporti la possiamo vedere in quest'ultimo grafico  (da advisorperspectives). Negli Stati Uniti, la gente guida di meno. Forse sono coinvolti fattori comportamentali, ma il “picco del chilometraggio” suggerisce che lo stanno facendo perché non possono permettersi di guidare di più.


h/t Giorgio Mastrorocco